Recensione libro “semplicemente eroi Oskar Schindler”

Informazioni sul libro:

TEMATICAGENERETITOLOAUTORECASA EDITRICE
Persecuzione ebreiNarrativa Storica
 “Semplicemente eroi Oskar Schindler”
Nicoletta Bortolotti
Einaudi ragazzi

di Giovanni Passaniti

Durante la Seconda Guerra Mondiale sono morti tanti ebrei nei campi di Concentramento della Polonia e della Germania, però 1.100 ebrei vennero salvati da un industriale membro del partito nazista: Oskar Schindler. Nicoletta Bortolotti nel suo libro”Semplicemente eroi Oskar Schindler” racconta il viaggio di Oskar nelle sue 7 tappe. Oskar Schindler è nato a Zwittau, una città dell’attuale Repubblica Ceca, fin da piccolo ha avuto molte passioni come quella delle moto ed è sempre stato contro il razzismo e le regole ingiuste e per questo veniva chiamato “il giusto” Itzhak Stern è un ebreo salvato da Oskar e racconta la sua storia. Racconta che per salvare gli ebrei ha speso tutti i suoi risparmi per comprare fabbriche in cui nasconderli. Oskar alla fine della Seconda Guerra Mondiale è diventato povero ed è stato dimenticato da molti tranne che da sua moglie Emilie. Questo libro è molto interessante soprattutto nelle parti in cui si parla di situazioni molto rischiose. Leggendolo, mi ha fatto capire le paure provate dalle persone dell’epoca e quanto possiamo ritenerci fortunati noi ai nostri giorni. E’ stata una lettura a volte triste ma intensa e, anche se il linguaggio era complesso e ricco di nomi e posti difficilmente conosciuti da noi italiani,la lettura mi ha coinvolto,tanto da leggerlo tutto di un fiato.Una delle parti più interessanti è stata quando,nel 1944,le SS avevano deciso di chiudere tutte le fabbriche e uccidere gli ebrei, così da non lasciare indizi all’Armata Rossa che stava per arrivare, e di trasferire tutti i detenuti altrove,ma Oskar sapeva che li avrebbero portati in dei campi di concentramento,quindi dice ad Amon che gli operai e la fabbrica gli servivano, ma Amon ribadisce che la produzione non poteva essere fermata.Oskar però non si arrende e riferisce ad Amon che avrebbe spostato la sua fabbrica a Zwittau e gli chiede di aiutarlo in cambio di doni. Amon accetta, però Oskar doveva convincere Berlino, perché lì si decideva dove ricollocare le fabbriche. Dopo aver parlato di questo, giocano a carte e Oskar fa una scommessa: se avesse vinto avrebbe portato con sé la cameriera Lena così da salvare pure lei,e ci riesce.Pochi giorni dopo Amon viene arrestato.Questa parte mi è piaciuta molto perché si capisce quanto Oskar ci teneva alla vita delle persone e cosa ha fatto pur di salvarla.Consiglierei questo libro a un lettore aperto alla riflessione,che possa valutare i sacrifici fatti a scopo di bene senza nessun tornaconto personale.