L’importanza di un abbraccio

a cura di Barberi Lucia, Bruno Michelle e D’Amico Chiara

In occasione del giorno della memoria, l’istituto I.C. San Sperato-Cardeto , ha organizzato un incontro, per le seconde e le terze classi dei plessi di Mosorrofa e Cannavò, con un’ospite davvero particolare: la poliedrica Miriam Jaskierowicz Arman, pedagoga vocale e testimone di seconda generazione, figlia di genitori sopravvissuti ad Aushwitz e Birkenau.

Miriam Jaskierowicz Arman e il Prof. Rocco Aricò

“C’è un tesoro nella memoria di pochi sopravvissuti, che perde limpidezza ogni qualvolta uno di loro viene a mancare. Uomini e donne che avrebbero potuto e dovuto impazzire per sopportare e per dimenticare ma che, con coraggio hanno scritto e raccontato la storia di famiglie disperate, le cui gambe tremavano senza freddo in un tempo in cui il terrore dominava il mondo.”

La nostra carissima Miriam, dopo una breve ed originale presentazione, ha dato inizio ad una sorta di debate, mediato dai nostri professori D.Fortugno e R.Aricò, spiegando ai ragazzi che loro hanno l’importante compito di diventare leaders del futuro e, per formare una società sana e produttiva, è fondamentale “NON DIMENTICARE” , hanno il sacrosanto dovere di mantenere viva la memoria di quel tempo di disumana umanità che ha letteralmente demolito le anime , pietrificato i cuori e ridotto, uomini e donne, a meri “pezzi di carne” che camminavano e respiravano senza comprenderne più il perché. Il senso della vita era stato smarrito insieme alla loro identità. Quel numero sulla pelle era un marchio a fuoco sui loro cuori. La nostra carissima testimone ha rapito l’attenzione di tutti noi attraverso il mare calmo dei suoi occhi che trasmettevano una limpida pacatezza, intrisa però di quella lucida forza che permette al dolore di tramutarsi in coraggio. Lo stesso coraggio che, nel tempo, è diventato il motore di tanti sopravvissuti che hanno deciso di urlare al mondo , le loro drammatiche esperienze nei campi di sterminio. La nostra carissima testimone ha rapito l’attenzione di tutti noi attraverso il mare calmo dei suoi occhi che trasmettevano una limpida pacatezza, intrisa però di quella lucida forza che permette al dolore di tramutarsi in coraggio. Lo stesso coraggio che, nel tempo, è diventato il motore di tanti sopravvissuti che hanno deciso di urlare al mondo , le loro drammatiche esperienze nei campi di sterminio.