Ermal Meta: Il poeta guerriero

di Serena Grasso

Ermal Meta nasce a Fier (Albania) il 20 Aprile 1981. Sbarca in Italia a soli 13 anni con la madre, il fratello e la sorella. A 16 anni inizia a studiare chitarra e pianoforte: fa parte di tanti piccoli gruppi fino ad arrivare agli Ameba4 nelle vesti di chitarrista. Nel 2006 si presentano a Sanremo giovani ma vengono squalificati alla prima serata: questo evento segnerà la fine del gruppo ma Ermal ha già pianificato il suo futuro da solista. Nel 2014 scrive il brano Tutto si muove, colonna sonora della serie Braccialetti rossi e nel 2015 realizza il duetto con Niccolò Agliardi Volevo perdonarti almeno. Nel 2017 lancia il singolo Odio le favole che anticipa l’uscita dell’album Vietato morire che è anche il nome della canzone con cui si presenterà a Sanremo arrivando terzo. È proprio questo brano che ha lanciato Ermal come solista: un brano autobiografico, perché racconta la sua storia di bambino che ha subito violenze da parte del padre, e della mamma che, per difendere i propri figli, ha deciso di portarli via insegnando loro che “l’amore non è violenza”. A fine 2017 annuncia che si sarebbe presentato a Sanremo insieme a Fabrizio Moro con il brano Non mi avete fatto niente, scritto in seguito all’attentato verificatosi durante il concerto di Ariana Grande a Manchester: con questa canzone vinceranno la gara. Ancora una volta Ermal presenta un brano che tratta di un argomento attuale (il terrorismo) e lancia un messaggio di forza e di lotta contro ogni forma di violenza. Nel 2020 esce il singolo No Satisfaction che segna l’uscita dell’album Tribù urbana, contenente il brano Un milione di cose da dirti che ha presentato a Sanremo 2021 classificandosi in terza posizione. Ermal è un cantautore che riesce, con le sue canzoni, ad entrare nel cuore di chi lo ascolta.