L’idea geniale

Prof. Diego Fortugno  – Prof.ssa Antonella Pugliese

Aspettavo il cambio dell’ora seduto tra i gradini d’ingresso e, consumando uno snack, programmavo le incombenze del pomeriggio. A tratti mi ritiravo oltre i pensieri per rifocillare la mente. Un improvviso frastuono segnò il mio ritorno alla realtà: era la Professoressa Pugliese. Abbandonata bruscamente la sua enorme borsa sul tavolo d’ingresso, si rivolse agli ignari collaboratori e, con tono deciso e frettoloso, disse: “Dov’è Fortugno?”. Chiaramente, vedendola non osai dire nulla e continuavo, con estrema calma, a consumare il mio snack. Questo durò poco: la Professoressa, accorgendosene aprì la porta, ombreggiò gli occhi con la mano sinistra e piegando un po’ il collo per vedermi meglio, esordì: “Eri qua! ti stavo cercando”. Ovviamente, ignaro di tutto, ma allo stesso tempo consapevole, con voce meravigliata e compiaciuta esordì: “Antonella cara, dimmi tutto”. “Sentimi, ho una grande idea”, esordì con voce carica di un tono impetuoso. “Sicura che sono la persona adatta per le grandi cose?”, precisai con un velo di nascosta ironia. “Non fare lo scemo, entra e muoviti”, proseguì lei. Allora capii che dovevo smettere di consumare il mio snack e ascoltare la sua “idea geniale”… “Sentimi! siediti e ascoltami. Allora, datti una mossa che dobbiamo creare un giornalino per la Scuola, un giornalino che non abbia precedenti, originale, ricco, coinvolgente, bello sotto ogni aspetto…”. Dopo aver trascorso insonne nel letto gran parte della notte, la mattina seguente pensai di raccontare tutto alla Dirigente. L’intenzione era di porre fine a una idea mai iniziata. A conclusione della trattazione di una serie di punti in agenda, stavo per lasciare la stanza della Dirigente, e mentre ripongo il taccuino nella borsa, come se dovessi  informarla marginalmente, conclusi la conversazione aggiungendo: “Dimenticavo! La professoressa Pugliese mi ha detto … che vuole mettere a punto un giornalino per la Scuola. Una cosa del genere… Comunque io già le ho detto che la cosa era pressoché impossibile o da valutare, magari, per il prossimo anno. Continui le sue cose tranquillamente, io vado…”. “Professore, ma veramente?”, incalzò la Dirigente. “Si, comunque non si preoccupi, la Pugliese propone sempre cose strane, continui i suoi lavori, io vado…”. “No prof, aspetti, aspetti un attimo. La cosa è a dir poco formidabile. Far scrivere i ragazzi, far leggere le loro idee, portare l’apprendimento e l’insegnamento oltre le aule scolastiche. Realizzare un giornalino è una di quelle iniziative in grado di smuovere profondamente l’interesse dei ragazzi facendo loro acquisire nuove competenze. I ragazzi si potrebbero esprimere in modi diversi dal solito e spesso più creativi. Potrebbero lavorare per gruppi e, quindi, acquisire il valore del lavoro di squadra e di operare per ruoli. Non abbiamo tempo da perdere, iniziamo subito. Ditemi cosa vi serve e procediamo.” Uscii dalla Presidenza come se avessi assistito a un concerto di sole grancasse. Lasciai la porta quasi aperta, attraversai il corridoio, andai al piano terra e mi sedetti dove tutto iniziò. Avevo ancora 13 minuti prima della lezione. Ero turbato. Pensavo che la Dirigente potesse cessare al nascere “l’idea geniale” ma così non fu. I minuti erano già passati. Entrai in classe portandomi dentro “l’idea del giornalino”. Accendevo la LIM e, mentre attendevo che si avviasse, borbottai: “Il giornalino ci mancava!!!”. “Che bello, prof.: quando lo facciamo?”, esultò l’intera classe. Il resto si costruì da solo. Oggi pubblichiamo la prima edizione del Nostro Giornalino dal nome CASPERnews ovvero Cardeto San Sperato news.