L’ INTERVISTA

di Jessica Ventura e Michela Calluso

Dopo tanti anni di insegnamento in ogni ordine e grado di scuola, molti nella scuola secondaria, ho pensato che, per garantire a voi, alunni , una formazione culturale che risponda alle richieste della società della conoscenza, fosse necessario non soltanto operare in classe , dove si misura l’efficacia educativa di una istituzione scolastica, ma prima ancora , nel luogo nel quale si compiono le scelte , laddove si intravedono nuove opportunità di crescita e si definiscono metodi e strategie per costruire un ambiente idoneo all’apprendimento che metta in condizione ciascuno di voi di scoprire il proprio talento e coltivarlo, dando il massimo di sè. La scuola è una palestra di saperi, nella quale tutte le discipline, tutti i contenuti ai quali vi accostate non sono fine a sé stessi, sono veri e propri attrezzi che servono ad allenare la vostra mente, ad esercitare la vostra capacità di pensiero autonomo per imparare a leggere criticamente la realtà che vi circonda ed essere in grado, in futuro , di compiere le vostre scelte lavorative e di vita con competenza e consapevolezza. Perciò mi sono detta: “Dopo essermi misurata tanti anni con l’insegnamento ed aver instaurato rapporti bellissimi con i miei alunni, voglio vedere se sono in grado di scegliere gli attrezzi adatti a rendere la scuola un ambiente piacevole e attraente come una vera e propria palestra di saperi”. È ovvio che si tratta di un lavoro pesante, che comporta tante responsabilità, ma la voglia di collaborare insieme ai docenti e alle vostre famiglie, condividendo gli obiettivi , nelle sedi a ciò deputate, per educarvi ad essere artefici del vostro sapere , mi dà la carica e mi riempie di entusiasmo . Lo stesso entusiasmo che mi aspetto di suscitare in voi , affinché la scuola sia il luogo in cui vogliate impegnarvi per valorizzare il vostro talento e farlo con passione. Dopo tanti anni di insegnamento in ogni ordine e grado di scuola, molti nella scuola secondaria, ho pensato che, per garantire a voi, alunni , una formazione culturale che risponda alle richieste della società della conoscenza, fosse necessario non soltanto operare in classe , dove si misura l’efficacia educativa di una istituzione scolastica, ma prima ancora , nel luogo nel quale si compiono le scelte , laddove si intravedono nuove opportunità di crescita e si definiscono metodi e strategie per costruire un ambiente idoneo all’apprendimento che metta in condizione ciascuno di voi di scoprire il proprio talento e coltivarlo, dando il massimo di sè. La scuola è una palestra di saperi, nella quale tutte le discipline, tutti i contenuti ai quali vi accostate non sono fine a sé stessi, sono veri e propri attrezzi che servono ad allenare la vostra mente, ad esercitare la vostra capacità di pensiero autonomo per imparare a leggere criticamente la realtà che vi circonda ed essere in grado, in futuro , di compiere le vostre scelte lavorative e di vita con competenza e consapevolezza. Perciò mi sono detta: “Dopo essermi misurata tanti anni con l’insegnamento ed aver instaurato rapporti bellissimi con i miei alunni, voglio vedere se sono in grado di scegliere gli attrezzi adatti a rendere la scuola un ambiente piacevole e attraente come una vera e propria palestra di saperi”. È ovvio che si tratta di un lavoro pesante, che comporta tante responsabilità, ma la voglia di collaborare insieme ai docenti e alle vostre famiglie, condividendo gli obiettivi , nelle sedi a ciò deputate, per educarvi ad essere artefici del vostro sapere , mi dà la carica e mi riempie di entusiasmo . Lo stesso entusiasmo che mi aspetto di suscitare in voi , affinché la scuola sia il luogo in cui vogliate impegnarvi per valorizzare il vostro talento e farlo con passionecome avrei voluto. La nostra scuola ricade in un territorio che abbraccia tante borgate, alcune site in un altro Comune, ognuna con le proprie peculiarità e le proprie esigenze, per cui gli aspetti da considerare di fronte ad ogni iniziativa sono stati tanti. Quest’anno, a me come ad ogni dirigente, è stato chiesto di svolgere compiti che, normalmente, non rientrano, nella nostra funzione; tutti abbiamo dovuto impattare con l’emergenza COVID-19. Questo ha comportato che aspetti importanti, come la relazione diretta e costante con gli alunni e con le famiglie, i momenti di socialità e di aggregazione, sono stati diradati e ridimensionati. La socialità è mancata a me come è mancata a tutti. Mi auguro che la situazione migliori nel prossimo futuro e ci consenta di recuperare quella fetta di relazionalità che rende tutti più partecipi e protagonisti. Ho trovato, comunque, insegnanti preparati, con tanta voglia di fare, con una buona propensione a sperimentare soluzioni innovative nella didattica per rendere la scuola moderna e fortemente inclusiva e alunni motivati ed educati che hanno conseguito risultati, in qualche caso veramente lodevoli. Cosa ne pensa dell’idea del Giornalino? Quella del Giornalino è una di quelle iniziative vincenti per veicolare all’esterno la carta d’identità della scuola: chi siamo? che cosa pensate voi ragazzi? cosa vi aspettate dalla scuola e dalla società? cosa vi colpisce? quali sono gli aspetti che più vi interessano nel contesto nel quale viviamo e nella società che ci circonda? cosa volete mettere in evidenza e valorizzare? Il Giornalino è, quindi, raccontare un pezzo della nostra storia al pubblico e coinvolgere le famiglie nel nostro cammino, ed è anche un’occasione per rendere viva e creativa la scrittura. Credo che per voi abbia importanza scrivere un articolo di giornale. Lo fate ordinariamente come forma di attività didattica, ma in questo caso siete voi a scegliere il tema, voi ad intuire ciò che fa notizia, a dire la vostra, a studiare come impaginare il giornale e come meglio veicolare l’informazione. Tutto questo è per voi un’esperienza nuova e importante che vi vede protagonisti e registi.  Quali sono i suoi piani per il futuro della scuola? Intanto ho in mente di valorizzare tutte le risorse che abbiamo all’interno della scuola, e questo vuol dire valorizzare ognuno di voi, cercare di fare di tutto per offrire a ognuno le medesime situazioni di partenza, recuperando il più possibile le criticità che in qualche caso possono far rallentare, cercando di accorciare le distanze e fornendo , laddove necessario, un input in più a chi vuole accelerare: includere e valorizzare sfruttando tutte le opportunità che il sistema e le fonti di finanziamento ci offriranno. Valorizzare anche gli insegnanti, mettendoli nelle condizioni di lavorare con tranquillità e con serenità. Poi ho in mente di incrementare i laboratori, sperimentare attività progettuali che vi portino anche fuori dalla scuola per curare al meglio la vostra formazione e aprire una finestra sul mondo, e quindi valorizzare il territorio analizzandone le caratteristiche peculiari, soprattutto quelle dei piccoli centri nei quali si articola il nostro Istituto e veicolarne la conoscenza anche attraverso il Giornalino.